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Nel settembre del 1773, a Palermo, scoppia una rivolta. Iniziata come una manifestazione di pietà popolare promossa dalle corporazioni cittadine per impetrare la guarigione del neo pretore della città, ben presto si trasforma in violenta protesta contro il governo del viceré Fogliani. La ricostruzione e l'esame di questi "strani accadimenti", servono ad analizzare gli elementi tirati in gioco dalla rivolta: le corporazioni, il sistema annonario, le istituzioni palermitane, il governo della città, la nobiltà che ne era classe dirigente; così come le grandi questioni insolute che su quei giorni proiettavano la loro lunga ombra: la cacciata dei gesuiti, la forza del giansenismo siciliano, la penetrazione della massoneria.